domenica 9 novembre 2014 - dalle 10:00
Da qualche anno si celebra in Abbazia la Festa di sant’Uberto, patrono dei Cacciatori, evento promosso dall’Assessorato alla Caccia e Pesca, dall'Ambito Territoriale di Caccia della Pianura Milanese (ATC della Pianura Milanese) in collaborazione con la Parrocchia di Morimondo e che richiama moltissimi cacciatori e turisti da Milano e soprattutto dai dintorni.
Anche quest'anno il programma, oltre alla santa messa, prevede anche un torneo di arco storico con alcune delle compagnie che nel mese di maggio partecipano alla rievocazione storica 'Trecentesca'. A seguire degustazione di cinghiale.
Programma
Chi era Uberto? Sant’Uberto è noto come l’apostolo delle Ardenne e all’inizio dell’VIII secolo è stato vescovo di Maastricht e di Liegi. La leggenda racconta che un giorno, mentre partecipava a una battuta di caccia, il giovane e nobile Uberto avvistò un cervo che rimase impigliato con i palchi alle fronde di un albero. Nell’avvicinarsi vide sopra al cervo la croce di Cristo e da quel momento Uberto cambiò la sua vita, cercando la felicità al di sopra delle cose di questo modo. Il cervo nel suo significato religioso richiama il Risorto: proprio con i palchi che si rinnovano ciclicamente è simbolo della rigenerazione della vita cristiana inizia dalla risurrezione di Gesù.
È questa una delle tante testimonianze in cui il rapporto con gli animali, dono della creazione, sono di aiuto all'uomo, non solo per il sostentamento del corpo, ma anche come messaggio di fede.
Molti sono gli esempi in questo senso nella storia della Chiesa, che richiamano ancora oggi al rispetto della natura e alla sua custodia.
Perché a Morimondo? Due particolari legano Morimondo al cervo e ai cacciatori.
Il bacino ceramico più alto posto nella facciata della chiesa abbaziale rappresenta un cerbiatto: rievoca il Cantico dei cantici (testo prediletto da san Bernardo), sia in riferimento all’anima che anela alla fonte dell’acqua della vita sia allo “sposo” Gesù che viene incontro alla Chiesa. Durante la messa di sant'Uberto, al momento della presentazione dei doni, verrà portato all'altare anche un bacino ceramico, riproduzione di quello della facciata.
Negli anni sessanta del XII secolo presso Morimondo si trovavano accampati dei cacciatori dell’imperatore Federico I. Dopo aver catturato nei boschi circostanti l’abbazia un cervo per il loro imperatore, vennero fermati dai cacciatori locali. Probabilmente per intercessione dei cistercensi di Morimondo, i cacciatori imperiali vennero liberati, ma… non il cervo.
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